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Questa scultura con la sua forma così rotondeggiante vuole evidenziare la sofferenza del Cristo, che possiamo immaginare nel momento che precede la sua morte, come chiuso dentro un soffocante spazio d'angoscia.

Durante una mostra collettiva alla Pescheria di Cesena, in cui portai questo pezzo, incrociai il grande Ilario Fioravanti che, riferendosi a quest'opera, disse: - Questo ragazzo sa cos'è la scultura! La scultura è massa!-. Si può essere d’accordo o no, questa fu la sua affermazione.
Con Fioravanti ci si conosceva abbastanza bene, ho avuto l'occasione di collaborare con lui e in un'occasione mi ha omaggiato di un suo disegno a sanguigna, ma non mi chiamava per nome, diceva "ragazzo", come se fosse una specie di complimento. Alcune volte glielo feci presente al che:- Certo, certo Forlivesi, certo.- Di lì a poco ritornavo "ragazzo". Ero molto più giovane di lui, vero, ma questa cosa mi disturbava abbastanza.

Anche quest'opera mi tiene ancora compagnia.

Stesso iter tecnico della Maternità con Bambino dormiente, della Donna seduta, del pannello a rilievo Madonna con Bambino e il gruppo Gemelli.